Nicola Gigli

 

Nicola Gigli

 

Nicola, quando e dove ti sei laureato?

Mi sono laureato a Pisa il 23 ottobre del 2001. Ho studiato alla Scuola Normale per quattro anni, un periodo che ricordo ancora con molta nostalgia. Venivo da Macerata e mi sono trovato a vivere in una città nuova insieme a un gran numero di persone che venivano un po' da tutta Italia e che avevano in comune una vivacità intellettuale e un entusiasmo che mi e' stato poi difficile ritrovare.

Dove lavori?

Lavoro da due anni e mezzo alla Mc Kinsey, una società di consulenza strategica che supporta amministratori e in generale top manager di compagnie nei loro progetti speciali di sviluppo per le proprie aziende, come ad esempio piani industriali, fusioni e acquisizioni.
E' un lavoro molto intenso e che mi obbliga ad essere sempre in movimento, lavorando in città e paesi molto differenti fra loro. Inoltre permette una carriera rapida e mette da subito in relazione con dinamiche complesse quali quelle della gestione aziendale.

Che mansioni svolgi?

La società organizza il progetto creando team di lavoro di tre o quattro persone, che stanno di solito fisse dal cliente. Il mio ruolo e' quello di analista, il ruolo più junior; come membro del team devo fornire supporto al progetto attraverso una chiara strutturazione dei problemi del cliente e la loro risoluzione, la gestione dei rapporti con i quadri dirigenti, la raccolta e l’analisi di dati.

Il posto in cui lavori necessita del profilo del matematico?

Non in senso stretto, sono l'unico matematico che attualmente lavora nell'ufficio italiano, ma in anni recenti la società ha cominciato a farsi pubblicità direttamente presso i laureandi in tutte le materie scientifiche. Credo si siano resi conto che una persona di formazione scientifica "pura" abbia qualità che ben si integrano in gruppi di lavoro formati prevalentemente da economisti.

A cosa ti è servito l’aver studiato matematica?

Di certo mi è stato molto utile per la forma mentis che mi ha dato, soprattutto per quello che riguarda non tanto le capacità analitiche di gestione di grandi data-base ma per la logica che e' necessario utilizzare in fase di strutturazione e risoluzione dei problemi, ad esempio nella corretta identificazione delle cause e degli effetti in una data situazione. 

Che percorso ti ha portato a fare questo lavoro?

Dopo la laurea avevo proseguito gli studi facendo un dottorato di ricerca con l'idea poi di tentare la carriera accademica, ma questo desiderio è andato scemando nel tempo. Alcune persone che conoscevo mi avevano parlato della Mc Kinsey e mi sembrava da un lato interessante come esperienza lavorativa, dall'altro mi piaceva l'idea di mettermi in gioco con qualcosa di totalmente diverso. Mi è venuta voglia di provare qualcos'altro e non avendo chiaro cosa avrei voluto fare nella vita, l'idea di fare qualcosa di impegnativo, stimolante e che desse un valore al mio curriculum mi ha conquistato.

Quale era il tuo obiettivo prima di laurearti?

Quando mi sono iscritto all'Università, l'unica cosa che volevo fare era ricerca in matematica. Non che avessi un'idea molto chiara di che cosa volesse dire fare ricerca, ma non mi ponevo molti dubbi e studiare matematica mi sembrava l'unica cosa da fare, a prescindere da quel che sarebbe successo dopo la laurea.

L’hai raggiunto?

Si', quello che volevo fare l'ho fatto e anche con grandi soddisfazioni. Ho avuto la fortuna di poter studiare quello che mi piaceva di più in uno dei posti più stimolanti in Italia. Tuttavia mi mancava, e non c'è tuttora, un obiettivo a lungo termine. In un qualche modo lo sto cercando adesso e, nonostante sia arrivato per me il momento di salire nella carriera, credo che presto cambierò lavoro, per dare un’occhiata in giro.

Sei soddisfatto del lavoro che svolgi?

Si', mi da' la possibilità di lavorare con gente in gamba, accumulando molte esperienze diverse in breve tempo. Ad esempio, ho lavorato per il Ministero della Sanità in Egitto, e per un piano industriale di una grande banca italiana. Di contro, richiede tutta la mia attenzione durante il giorno, con orari a volte molto pesanti, e nei giorni lavorativi lascia poco spazio per altro.

Il tuo è un lavoro che ti dà sicurezza economica?

Si', non tanto per la paga, non particolarmente alta per il mio ruolo, ma per il fatto che tutte le spese vengono rimborsate. In effetti tutto il mio stipendio potrebbe in teoria essere messo da parte. Andando avanti con la carriera, lo stipendio sale molto in fretta, anche se non credo che proseguirò su questa strada.

Se tornassi indietro studieresti comunque matematica?

Cento volte, senz'ombra di dubbio. Il desiderio di conoscere le teorie matematiche più avanzate era troppo forte e per me ne e' valsa la pena, a prescindere dall'utilità che i miei studi hanno o potrebbero avere in futuro nella mia vita.