Gabriele Biucchi

 
Gabriele Biucchi

 

“Con la flessibilità della matematica si impara un metodo generale per risolvere i problemi anche in ambiti diversi”

 

Qual è il tuo titolo di studio?

Mi sono laureato in Matematica, a Milano, nel 1999.

Dove lavori?

Lavoro come CTO [1] e responsabile R&D (Ricerca e Sviluppo -Research & Development-) presso un'azienda svizzera che si occupa prevalentamente di energie rinnovabili. L'azienda si occupa piu' in generale di soluzioni specifiche per lo sviluppo sostenibile delle aree rurali dei paesi emergenti, concentrandosi sui problemi dell'energia, dell'acqua, dell'istruzione e dei pagamenti off-line senza contanti.

Che percorso ti ha portato a questo lavoro?

Dopo la laurea ho fatto 5 anni di ricerca in Geometria Algebrica a Berlino e poi sono tornato in Italia, lavorando in proprio e facendo la SSIS (Scuola di Specializzazione per l`insegnamento nelle scuole secondarie). Dopo che ho finito la SSIS ho trovato un impiego a tempo pieno nell'azienda privata dove lavoro adesso.

Il tuo lavoro necessita del profilo del matematico?

Il mio lavoro richiede una mentalità notevolmente analitica orientata al problem-solving, che proprio lo studio della matematica mi ha saputo dare.

In che cosa ti è servito l’aver studiato matematica?

Quando mi sono iscritto all'università ho scelto questa materia proprio per la sua “non-specializzazione”. Mi spiego: osservavo che le figure richieste nel mercato (soprattutto tra i tecnici) cambiavano spesso e non volevo specializzarmi in un settore per chiudermi altre porte. Con la flessibilità della matematica invece si impara un metodo generale per risolvere i problemi anche in ambiti diversi.

Lavori in una azienda: i tuoi colleghi che rapporti hanno con la matematica? Pensano che sia materia utile e di intersse anche in ambito aziendale?

I miei colleghi non hanno alcun rapporto con la matematica, ma e' molto rispettata: essendo un'azienda innovativa nel campo dell'energia rinnovabile, la matematica e' essenziale per lo sviluppo del prodotto e della ricerca.

C'è stato un episodio del tuo lavoro nel quale sicuramente la matematica ha avuto un ruolo?

Sicuramente quando sono diventato CTO dell'azienda: grazie alla familiarià con il linguaggio matematico è stato possibile per me saper organizzare lavori cosi' diversi come l' R&D della struttura meccanica, i lavori di fluidodinamica, l'ottimizzazione della parte elettrotecnica, la programmazione di protocolli bancari, ...

Continui ad avere passione per la matematica? C'e' della matematica nei tuoi progetti?

Certo. Durante il LinuxDay dell'anno scorso ho tenuto un intervento riguardante il "software libero per la didattica della matematica", presentando 2 applicazioni libere alternative a Cabrì: Geogebra e Kig. Se ci fosse stato più tempo per gli interventi avrei presentato anche altri programmi, come Scilab, Octave, Pari/GP e l'uso del linguaggio python per la didattica.
Per quanto riguarda invece la matematica in azienda, presto dovrò cimentarmi con uno studio FEM (Finite Element Method) per studiare la stabilità della struttura meccanica dei nostri prodotti, analizzare lo studio delle armoniche del nostro particolare generatore eolico, nonchè dovrò analizzare un protocollo crittografico basato su curve ellittiche per pagamenti off-line.

La matematica che stai usando è quella che hai studiato all'università e prima ancora alle scuole superiori?

Sicuramente la matematica dell'università: curve ellittiche su campi finiti, analisi armonica, discretizzazioni di PDE [2].

Secondo te, che relazioni ci sono fra la matematica che si impara a scuola e quella invece che può essere utile per lavorare?

Il mio caso è speciale perchè sono CTO di un'azienda innovativa, e quindi c'è tanta matematica da trattare.
In generale vedo un grande fallimento della matematica a scuola: sembra che viene presentata come delle regole standard da applicare a seconda di una casistica sempre piu' lunga e intricata.
Ovvero, una cosa diversa dalla matematica che serve in azienda: la matematica deve servire a risolvere problemi sempre nuovi in un contesto ben definito. E' un'abilita' apprezzata che va oltre l'uso della matematica stessa.

Il tuo lavoro ti dà sicurezza economica?

L'azienda dove lavoro è una start-up, cioè è nata da poco, quindi non ha uno storico che dia garanzie. D’altra parte è difficile trovare oggi un’azienda che le dia; comunque è un pioniere in un ambito promettente.

Sei soddisfatto del lavoro che svolgi?

Si', in questo momento sono molto soddisfatto delle scelte fatte.

Tornassi indietro, torneresti a studiare matematica?

Sì ritornerei a studiare matematica, anche se un paio di corsi li avrei fatti a fisica, sia per interesse personale sia per il tipo di lavoro che ora svolgo.

Intervista di Silvia De Stefano

 


[1] CTO sta per Chief Technology Officer, questa figura è un manager di primo livello che si occupa dello sviluppo di progetti tecnologici in pratica coordina una squadra di tecnici e talvolta supervisiona anche il ramo di ricerca e sviluppo dell'azienda (Ndr).

[2] PDE sta per Equazioni differenziali alle derivate parziali. In analisi le PDE sono equazioni differenziali che coinvolgono derivate parziali di una funzione incognita in più variabili indipendenti. L'idea è quella di descrivere la funzione indirettamente attraverso una relazione fra sé stessa e le sue derivate parziali, invece di scrivere esplicitamente la funzione. La soluzione (in senso classico) dell'equazione differenziale alle derivate parziali è una funzione, che possieda tutte le derivate necessarie per dare senso alla relazione e che la verifichi puntualmente. Le PED sono comunemente usate per formulare e risolvere problemi quali la propagazione del suono o del calore, in elettrostatica, elettrodinamica, meccanica dei fluidi, aerodinamica, elasticità, meccanica quantistica, relatività. Vi sono importanti applicazioni alla geometria differenziale in connessione con le diverse nozioni di curvatura. Recentemente EDP sono state usate con successo per descrivere modelli matematici in biologia e medicina come modelli di dinamica delle popolazioni, crescita di cellule nei tumori e chemiotassi. Altre applicazioni recenti riguardano i modelli matematici dei mercati finanziari. (Ndr)