Alain Connes, Danye Chéreau, Jacques Dixmier
La punta dell'ago
Carocci editore, Roma 2015
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Non è un giallo, né un libro di divulgazione scientifica. Questo è chiaro.
Tuttavia, se cercate un libro che non vi lasci andare via prima di averlo finito questo è il libro da leggere.
Che cosa sia il tempo, che cosa sia il cervello, se sia possibile “tornare” dopo che vi hanno preso l’impronta del cervello e raccontare che cosa avete visto, sentito, provato: non sono questioni alle quali un quasi giallo può rispondere. Eppure "La punta dell'ago" vi trasmette lo stupore, l’ansia, la paura e l’emozione che attraversano qualcuno che queste domande si è già posto , provando a risolverle.
Ogni tanto abbiamo bisogno di tornare a sognare rispetto alle grandi domande, e di provare a capire a che punto siamo arrivati. In questo percorso il volume di Connes, Chéreau e Dixmier ci accompagna con garbo e passione.
Forse entrare in sintonia non è semplicissimo, ma non avrei nessun timore a darlo da leggere ai miei studenti più curiosi: il rischio vero è solo che poi mi chiedano risposte che non possiedo… Del resto, mi succede molto spesso e ormai sono allenata a non preoccuparmi di sembrare loro troppo incompetente. Sulle scomposizioni dei polinomi li batto sempre 1000 a 1...
Postfazione di Carlo Rovelli.
g.l.