La biblioteca del futuro a Villa Forno - Eventi e progetti del Polo di Biblioteca Digitale dell’Università Bicocca
La biblioteca del futuro a Villa Forno
Eventi e progetti del Polo di Biblioteca Digitale dell’Università Bicocca
Una location di indubbio valore artistico, come può essere una villa settecentesca situata in un centro alle porte di Milano, un carnet di incontri i cui argomenti spaziano dal gioco d’azzardo all’ospedale psichiatrico, dalla simmetria dei cristalli ai cambiamenti climatici, dalla luce alla medicina, alla robotica. E un format tutto particolare, che prevede, accanto a relazioni tenute da docenti universitari, momenti di intrattenimento quali letture recitate di brani letterari, più un aperitivo finale. Tutto questo accade a Cinisello Balsamo, all’interno di Villa di Breme Forno, in cui, dallo scorso gennaio, si tengono gli aperitivi culturali della rassegna CuriosaMente. Un’iniziativa promossa dalla Biblioteca di Ateneo dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, che ha aperto un polo proprio presso Villa Forno, nell’ambito di un accordo di cooperazione con il Comune di Cinisello e il Consorzio Sistema Bibliotecario del Nord Ovest Milano (CSBNO).
Un programma di eventi, come ha detto, lo scorso marzo al Convegno delle Stelline 2015, Maurizio Di Girolamo, direttore della Biblioteca di Ateneo, volti alla «valorizzazione del patrimonio culturale e [alla] diffusione della scienza attraverso un linguaggio comprensibile al grande pubblico, senza rinunciare al rigore accademico garantito dalla presenza dei nostri docenti oltre che dalla partecipazione di autorevoli studiosi delle singole discipline […]. La rassegna CuriosaMente si propone di portare l’Università di Milano-Bicocca a diretto contatto con la cittadinanza, per costruire, in stretta collaborazione con gli enti locali e gli altri soggetti operanti sul territorio, una proposta di taglio culturale in grado di coniugare il rigore del metodo scientifico con un linguaggio accessibile e chiaro, affrontando temi di comune interesse».
Un’università, dunque, che interagisce con gli attori del territorio di riferimento per un’offerta culturale che esca dai confini strettamente accademici e raggiunga il cittadino comune. In realtà CuriosaMente è solo una delle tante declinazioni di un progetto più ampio che si è strutturato intorno a questo obiettivo primario.
Le origini di tale progetto sono piuttosto recenti e risalgono alla fine del 2013, quando la Biblioteca di Ateneo dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, volendo realizzare un Polo di Biblioteca Digitale a Cinisello Balsamo e rafforzare la sua presenza sul territorio, partecipa a un bando di finanziamento regionale. Il progetto, pur ritenuto valido, non viene finanziato per mancanza di fondi. Tuttavia l’idea ha ormai preso forma e la determinazione degli attori coinvolti porta alla stipulazione di un accordo. A Villa Forno si insedia il Polo di Biblioteca Digitale, la cosiddetta “biblioteca senza carta”, che fa di questa sua prerogativa un punto di forza e innovazione. Essa si pone infatti, sempre per usare le parole di Di Girolamo, «come laboratorio di sperimentazione di una nuova modalità di erogazione dei servizi di biblioteca, a un’utenza più allargata di quella accademica». Oltre all’intera collezione di contenuti digitali presenti in Biblioteca, sono a disposizione dell’utente servizi di consulenza a valore aggiunto come quelli di reference e di information literacy.
Un’area di particolare sviluppo vuole essere, inoltre, quella relativa alle scienze dell’educazione.
Volendo conoscere più da vicino questa realtà in fermento, partita da un’idea innovativa come quella della biblioteca senza carta e ricca di proposte culturali, abbiamo rivolto qualche domanda a Maurizio di Girolamo, che gentilmente ha concesso a XlaTangente un’intervista.
XTG. Partiamo proprio dalla caratteristica della Biblioteca di Villa Forno di essere “senza carta”: lei ha detto che essa rappresenta il fulcro attorno al quale sviluppare una nuova idea di università. Come, da una biblioteca “senza carta”, si può fare università in modo nuovo? Qual è il valore aggiunto del “senza carta”?
MDG. La transizione al digitale da alcuni anni è una realtà per le biblioteche delle università. Noi investiamo più dell’80% del nostro budget in risorse elettroniche (e-journal, banche dati, e-book) e in questo modo riusciamo a dare ai nostri utenti istituzionali possibilità di studio e ricerca impensabili per un ateneo giovane come il nostro. Da questo punto di vista si potrebbe dire che la biblioteca è in qualsiasi posto in cui è possibile connettersi alla rete di Ateneo, per accedere alle nostre risorse. Ma Villa Forno è qualcosa di più e di diverso. Stiamo cercando di costruire un modello di biblioteca che di fisico abbia soltanto gli ambienti, possibilmente gradevoli, e i bibliotecari, che possano accompagnare gli utenti nella scoperta delle numerose risorse digitali disponibili. Attorno a questi due elementi intendiamo sviluppare servizi che portino l’università a contatto con un pubblico diverso da quello di professori, ricercatori e studenti. Entrando a Villa Forno i cittadini di Cinisello hanno la possibilità di accedere al patrimonio universitario avvalendosi della consulenza di bibliotecari e professionisti dell’informazione cresciuti in ambito accademico, e, grazie a questa opera di mediazione, possono incontrare i nostri docenti e conoscere le linee di ricerca a cui si stanno dedicando.
XTG. Gli argomenti degli aperitivi culturali di CuriosaMente riguardano tematiche molto diverse: qual è il filo conduttore che li lega in un’unica rassegna? E perché sono stati scelti proprio quelli?
MDG. Basta dare una rapida occhiata ai programmi dei corsi erogati in Bicocca per rendersi conto della varietà di temi trattati. Abbiamo cercato di portarne qualcuno a contatto con il territorio, privilegiando un approccio interdisciplinare che ci consentisse di disporre attorno allo stesso tavolo studiosi e ricercatori provenienti da esperienze diverse, stimolando il confronto tra punti di vista differenti e cercando di rispondere in questo modo alle diverse domande che un pubblico eterogeneo come quello che frequenta le nostre serate avrebbe potuto porre. Non dimentichiamo che per tutti noi questa rassegna rappresenta una scommessa e un’avventura dai contorni ancora incerti. Il tema del cibo e quello della Grande Guerra, che rappresentano l’attualità del 2015, saranno i temi attorno ai quali svilupperemo il maggior numero di eventi, ma lo stretto confronto con i nostri partner, il Comune di Cinisello e il CSBNO che, grazie alla loro esperienza e al loro radicamento sul territorio possono interpretare le istanze del pubblico molto meglio di noi, ci ha consentito di costruire un programma che ci auguriamo possa soddisfare la curiosità dei nostri utenti.
XTG. Finora sono stati tenuti cinque aperitivi culturali. Facciamo un primo bilancio: com’è andata in generale? C’è stato l’afflusso che vi aspettavate?
MDG. In tutta sincerità il bilancio, se pure provvisorio, è ampiamente positivo, a volte inaspettato, sia dal punto di vista della partecipazione in termini numerici, sia da quello del gradimento delle iniziative attraverso un feedback molto incoraggiante. Possiamo dire che, appuntamento dopo appuntamento, la tensione, anche mia personale, che precedeva le iniziative, si è andata stemperando in misura direttamente proporzionale al successo delle stesse. Ciò che personalmente mi rende particolarmente felice è la partecipazione emotiva di tutti coloro che stanno collaborando a questa rassegna. Il loro entusiasmo contagioso si percepisce “fisicamente” durante le conferenze e sta in qualche modo caratterizzando uno “stile CuriosaMente” che si pone l’obiettivo di coinvolgere i relatori, il pubblico e lo staff rendendoli parte di un progetto comune al cui successo possono contribuire tutti.
XTG. E in particolare, quale aperitivo ha avuto più successo? Il target dei partecipanti è rimasto invariato o ogni aperitivo ha richiamato fasce di cittadinanza diverse?
MDG. È difficile, e forse non sarebbe nemmeno giusto, fare classifiche. Come ho detto, a volte siamo stati i primi a stupirci per il successo di iniziative che “sulla carta” avevamo giudicato di minore interesse rispetto ad altre. Un dato di fatto appare incontrovertibile: seduti uno accanto all’altro durante le nostre conferenze, troviamo studenti universitari, pensionati, professionisti e appartenenti alle associazioni che operano a Cinisello, a testimonianza della vocazione trasversale dei temi che trattiamo e del taglio interdisciplinare che vogliamo affermare. Se una delle caratteristiche dell’Università è l’autoreferenzialità, spesso fonte di incomprensione e diffidenza fra differenti gruppi di ricerca, il nostro sforzo punta a creare connessioni e contaminazioni fra saperi diversi, in maniera analoga a quanto siamo abituati quotidianamente a fare quando disponiamo sugli scaffali fisici e virtuali delle nostre biblioteche libri e riviste di diverso argomento. All’insegna della “serendipity”, giusto per darci un tono, in cui l’apparente casualità degli argomenti ci porta a fare scoperte inaspettate.
XTG. Un aspetto originale di alcuni aperitivi di CuriosaMente sono stati i momenti di intrattenimento artistico – come la lettura recitata di brani letterari - proposti a fianco delle relazioni: come è venuta l’idea di questi intermezzi di intrattenimento? A quali esigenze si vuole andare incontro?
MDG. Volevamo creare un modello che avvicinasse il pubblico di non addetti ai lavori ai nostri ricercatori. Non avrebbe avuto senso replicare a Villa Forno le lezioni dei nostri docenti, nate e sviluppate per ascoltatori esperti della materia, secondo le medesime modalità comunicative e didattiche. Anche in questo caso la ricerca delle connessioni e delle contaminazioni, fra linguaggi espressivi oltre che fra discipline, si è manifestata attraverso soluzioni ibride che allentassero la tensione intellettuale, consentissero di “far riposare” gli spettatori creando degli intermezzi che stimolassero la sfera emotiva accanto a quella razionale. Vorremmo proporre un’esperienza globale, mescolando diverse modalità espressive, che possa interessare, incuriosire, divertire e approfondire. Tutto in un tempo limitato tale da non risultare eccessivamente pesante e consentire di tenere l’attenzione costantemente viva… magari in attesa dell’aperitivo finale.
XTG. La scelta dei brani era legata all’argomento delle relazioni?
MDG. Certamente. Le letture in occasione della conferenza Sulla Luna, gli intermezzi teatrali in occasione della presentazione del lavoro sull’Ospedale Psichiatrico di Mombello sono state scelte proprio per dare risalto ai contenuti scientifici attraverso una forma d’arte. E la formula ha avuto notevole successo. Ma è solo l’inizio.
XTG. Che tipo di intermezzi sono: solo letterari, o, per esempio, anche musicali?
MDG. Non posso svelare troppo i nostri programmi. Quello che è sicuro è che il progetto CuriosaMente nasce e si sviluppa all’insegna della sperimentazione, e non può che essere così vista la nostra assoluta mancanza di esperienza in queste cose. Ma forse proprio questa caratteristica ci consente di costruire le nostre iniziative con l’entusiasmo un po’ ingenuo del dilettante, che tuttavia nulla lascia all’improvvisazione ma, anzi, cura l’organizzazione degli eventi nei minimi dettagli non dando nulla per scontato. Musica e arte costituiranno un nuovo terreno di “invasione” da parte nostra e proprio in questi giorni stiamo prendendo contatti con interlocutori qualificati che ci consentano di portare a Villa Forno anche questo tipo di eventi.
XTG. Ci può anticipare quali sono gli argomenti in programma per i prossimi aperitivi?
MDG. Il programma si va costruendo progressivamente e non è facile coordinare tanti attori come quelli coinvolti in CuriosaMente. EXPO sarà uno dei temi che ci impegnerà maggiormente nella tarda primavera e durante l’estate. Poi in autunno approfondiremo il tema della Grande Guerra. Ma meglio tenere sotto controllo il nostro sito web per non rischiare di perdere qualche appuntamento. Non dimentichiamo che la rassegna CuriosaMente si lega anche a moltissimi altri eventi, organizzati in collaborazione con il Centro Culturale “Il Pertini”, con il Comune di Cinisello e con il CSBNO, che si intrecciano per dare al nostro pubblico diverse occasioni di approfondimento e intrattenimento di qualità.
XTG. Quale sarà il destino di CuriosaMente? Pensate di ripetere l’esperienza anche il prossimo anno?
MDG. Lo speriamo e faremo tutto il possibile per ripetere l’esperienza. Dobbiamo convincere tutti gli stakeholder, e in particolare chi governa l’Università, che queste iniziative si collocano a pieno titolo nella “terza missione” e che sono necessari piccoli investimenti per consolidare Villa Forno come polo culturale oltre che formativo. Il successo di questi mesi sarà il nostro biglietto da visita per trasformare una scommessa in un servizio sostenibile.
XTG. Il Polo di Biblioteca Digitale partecipa anche a #ioleggoperché: ci dice qualcosa a proposito di questo evento?
MDG. Abbiamo deciso di partecipare perché la promozione della lettura fa parte del DNA delle biblioteche, e le biblioteche accademiche hanno il privilegio e l’opportunità di rivolgersi a un pubblico giovane che può a propria volta farsi promotore della lettura a diversi livelli. L’esperimento ha avuto successo e alcuni nostri studenti, provenienti da differenti corsi di laurea, si stanno cimentando nella realizzazione di un corto sotto la guida attenta di due nostre docenti di cinema. Abbiamo cercato di trasformare un progetto esterno all’università in un’opportunità per i nostri studenti. Vedremo cosa ne uscirà, ma di sicuro ci siamo divertiti.
XTG. Che cos’altro “bolle in pentola”? Ci può fare qualche anticipazione sugli eventi futuri in programma a Villa Forno?
MDG. Come è curiosa… Scherzi a parte faccio solo un nome BiblioHackDay 2015. Si tratta della seconda edizione, quindi di corsa su Google a vedere di che cosa si tratta… Io preferisco non svelare nulla per adesso…
Anna Betti