La storia del mondo in 5 mappe - Intervista all'insegnante
La storia del mondo in cinque mappe - Intervista ad un'insegnante
Dalla matematica alla geografia, alla storia, all'economia e alla geopolitica: questo il percorso di un gruppo di insegnanti e studenti del Liceo Lussana di Bergamo, supportati dalla Cooperativa Curvilinea (che XlaTangente ha intervistato qui), che dopo aver approfondito la cartografia guardando agli aspetti matematici, l'hanno analizzata anche da altri punti di vista. Un bel percorso per mostrare che il sapere non è settoriale e che le diverse discipline possono aiutarsi a vicenda per interpretare il mondo.
Il percorso degli studenti è culminato lo scorso 7 ottobre, con una conferenza intitolata La storia del mondo in cinque mappe tenuta da loro stessi al Festival BergamoScienza. La preparazione dell'intervento era iniziata a maggio, grazie alla proposta di alcuni docenti del Liceo e all'entusiasmo di un gruppo di circa 40 ragazzi. Abbiamo intervistato la professoressa Laura Brena, che ha seguito l'esperienza, per conoscere gli aspetti organizzativi e soprattutto gli obiettivi didattici.
Cliccando qui potete invece leggere le parole di alcuni dei ragazzi coinvolti.
Come è nata l'idea di portare gli studenti a BergamoScienza in qualità di animatori invece che come pubblico? È la prima volta che organizzate un'esperienza di questo tipo?
Da anni la nostra scuola aderisce alle iniziative di Bergamoscienza in qualità di guide per le esposizioni gestite dal Festival, oltre che con la realizzazione di alcune mostre di Fisica e Scienze in cui gli studenti sono stati coinvolti sia nella progettazione che nella presentazione ai visitatori. Nelle ultime tre edizioni abbiamo ospitato le mostre di Matematica allestite da Curvilinea, “Rette…Rotonde?!” sulle geometrie euclidee, “A che ora passa il mio autobus” sulla probabilità e l’ultima “Matematica Terra Terra” sulla cartografia. Le mostre erano aperte sia alle scuole che ai privati e i visitatori venivano accolti e accompagnati nel percorso dai nostri studenti.
Dal tema dell’ultima attività è nata l’idea della conferenza “La storia del mondo in cinque mappe”. “Matematica Terra Terra” è un percorso che presenta soprattutto la Matematica che sta dietro alle diverse “cartine”, ma nello stesso tempo è anche un viaggio nella storia e nella geografia. Con la conferenza, attraverso lo studio di alcune mappe, abbiamo voluto sottolineare proprio lo sviluppo della cartografia, mettendo in luce il ruolo che ha assunto nella storia, quindi con un approccio centrato sugli aspetti storici, economici e politici.
Come era strutturato il progetto?
La conferenza è stata la serata conclusiva di un progetto organizzato dal Liceo Lussana iniziato a maggio 2016 che ha coinvolto attivamente un gruppo di circa 40 studenti. I ragazzi, divisi in cinque gruppi, coordinati e supervisionati da docenti del Liceo e con la collaborazione di Curvilinea, hanno sviluppato, approfondito e discusso alcune tematiche relative all’evoluzione della cartografia dagli antichi Greci ad oggi, analizzando tematiche che spaziano dalla Geografia alla Storia, senza per altro trascurare aspetti politici ed economici.
Prima che finisse lo scorso anno scolastico abbiamo raccolto le adesioni tra i ragazzi delle classi terze e quarte, formato i gruppi, scelto gli argomenti da trattare e distribuito bibliografia e sitografia per la ricerca. Gli studenti avevano il compito durante le vacanze estive di raccogliere le informazioni.
All’inizio del nuovo anno scolastico i gruppi si sono riuniti per analizzare, sviluppare e approfondire il lavoro di ricerca e preparare l’intervento finale. Ogni gruppo ha scelto al suo interno il portavoce che durante la serata del 7 ottobre ha presentato il lavoro svolto. La conferenza è stata coordinata da Maria Cristina Cattoni di Curvilinea che ha raccordato i vari interventi.
Ci sono state difficoltà nella realizzazione del progetto?
Le uniche difficoltà sono state di tipo organizzativo e dovute ai tempi strettissimi. Abbiamo iniziato a lavorare subito dal primo giorno di scuola; sono state tre settimane intense per i ragazzi, con frequenti incontri tra di loro e i docenti per operare scelte, prendere decisioni, aggiustare e limare gli interventi, sino all’ultima settimana con le prove generali delle due videoconferenze con il dott. Riccardo Moschetti che dalla Norvegia ci ha seguiti via Skipe.
Quali sono state invece le soddisfazioni?
Sicuramente vedere l’impegno e la serietà con cui gli studenti si sono preparati, oltre che la qualità dell’iniziativa, ma sicuramente la soddisfazione più grande è stata vedere i ragazzi protagonisti della serata, e la loro disinvoltura, nonostante l’emozione, davanti ad un pubblico numeroso.
Quali effetti ha avuto quest'esperienza sui ragazzi coinvolti?
In questa iniziativa, così come in altre organizzate dalla nostra scuola, i ragazzi sono veramente i protagonisti. Si sono assunti il compito di approfondire argomenti nuovi che non sempre vengono trattati in classe, hanno dovuto esporre le loro ricerche nel gruppo, prendere decisioni e preparare l’intervento. I docenti hanno dato consigli, ma il lavoro è stato veramente loro.
Ritengo molto importante che gli studenti sperimentino come si possa “fare ricerca” e studiare non solo per le valutazioni, ma soprattutto per il piacere di conoscere e nello stesso tempo comprendano la fondamentale importanza della comunicazione.
Proprio per gli obiettivi che l’esperimento ci ha permesso di far raggiungere ai ragazzi, abbiamo voluto riconoscere l’iniziativa come attività di Alternanza Scuola Lavoro, in questo è stato fondamentale l’aiuto di Curvilinea, ente esterno alla scuola, che ha proposto l’iniziativa, concordato con i docenti l’organizzazione e valutato i percorsi dei partecipanti.
E quali effetti ha avuto sugli insegnanti?
Personalmente ho imparato anch’io cose nuove. Un po’ mi sono documentata per poter seguire i ragazzi, molto ho appreso dal loro lavoro e dall’importante contributo di alcuni miei colleghi appassionati di cartografia.
Riproporrete quest'iniziativa anche nei prossimi anni?
Per il momento non abbiamo preso decisioni, ma proprio per i motivi già detti pensiamo che se si presentasse l’occasione varrebbe la pena ripetere l’esperimento, potendo anche fare tesoro dell’esperienza maturata.
Ester Dalvit