La Cooperativa Curvilinea

Ci fa particolarmente piacere presentarvi qui Curvilinea (http://www.curvilinea.org), perché si tratta in un certo senso di una "gemmazione" del Centro “matematita", dato che tre dei quattro giovani soci proprio con il Centro “matematita" hanno iniziato la loro attività nell’ambito della comunicazione scientifica, prima collaborando con le proposte del Centro e poi avviandone di autonome.

Curvilinea è ora una cooperativa con sede nel milanese che realizza mostre, laboratori, software e collabora con scuole e festival scientifici, all’insegna del motto "Matematica, immaginazione, scoperta”.

I quattro soci che qui intervistiamo sono: Alessandro, laureato in matematica all'Università degli Studi di Milano, e che da dieci anni si occupa di comunicazione della scienza; Cristina, laureata in Economia e Gestione dei Musei e con esperienza nella promozione di servizi culturali; Filippo e Riccardo, che hanno conseguito entrambi il titolo di dottore di ricerca in matematica e statistica e ora si occupano di ricerca come post-doc rispettivamente presso l'Università degli Studi di Trento e presso l'Università di Stavanger (Norvegia).

Che cosa fa Curvilinea?

Riccardo: Difficile descriverlo con una sola frase. Se volessi provarci direi “giochiamo con la matematica”. Nelle nostre attività cerchiamo di presentare dei concetti in una forma divulgativa, che sia contemporaneamente divertente e teoricamente corretta. 

Filippo: Raccontiamo la matematica. Ci piace mostrare ai visitatori delle nostre mostre e a chi partecipa alle nostre conferenze la matematica che non viene studiata nelle scuole, cercando di spiegare perché una materia tanto ostica è così utile e importante.

Alessandro: Come dici tu, facciamo divulgazione della matematica. Questo, per me vuol dire cercare di mostrare al pubblico cos'è il "lavoro dei matematici" e fargli toccare con mano le teorie più importanti.

Il nome della cooperativa è stato ispirato da qualche concetto matematico?

CristinaIl nome che abbiamo scelto, Curvilinea, viene dall’accostamento dei due termini “linea” e “curva” che richiamano due concetti di natura geometrica, spesso percepiti come uno opposto all’altro ma che si possono combinare assieme. Nel sceglierlo, abbiamo pensato, da una parte alla rigidità della teoria matematica, i cui concetti sono assoluti, e dall'altra alla flessibilità con cui lo stesso concetto si può applicare a contesti diversi. Anche la nostra attività è ispirata a questa doppia natura: Curvilinea vuole essere flessibile nell'adattare le sue proposte a pubblici diversi pur mantenendo il rigore scientifico.

Perché avete scelto di accostare "immaginazione e scoperta" a "matematica" nel vostro motto?

Cristina: Perché raramente la matematica è associata, dai non adetti ai lavori, a queste due parole che invece esprimono parte di quello che nel processo matematico va oltre il saper fare di conto. Per i matematici è immaginazione perché spesso non si ha a che fare con oggetti fisici e bisogna ricorrere all’astrazione. La “scoperta” è il fine del lavoro di ricerca con l’elaborazione di nuove teorie. Per chi prende parte alle nostre iniziative, invece, c’è la scoperta di molti aspetti nascosti del mondo della matematica che sono anche spesso presenti nella vita di tutti i giorni. “Immaginazione” perché strutturiamo le nostre attività stimolando la curiosità per qualcosa di nuovo cercando di aprire una finestra su nuovi orizzonti.

Come avete deciso di fondare Curvilinea? 

Cristina: siamo sempre stati attivi, dai tempi dell’università, nel campo della divulgazione scientifica. Curvilinea nasce come associazione per rendere più organizzate le nostre attività divulgative. Era il 2012, e la nostra prima mostra è stata “La bellezza dei frattali”. Da quel giorno è iniziata la nostra avventura: nel 2014 abbiamo vinto il bando Culturability, promosso dalla fondazione Unipolis, che ci ha permesso di diventare un’impresa cooperativa dandoci un assetto più professionale. La nostra attività, però, non è cambiata: il nostro scopo è sempre di “giocare e far giocare” con la matematica in modo da permettere a più persone possibile di interagire con questa meravigliosa materia. 

Che cosa vi piace di più del lavoro in Curvilinea?

Alessandro: La scelta degli strumenti che utilizziamo: per comunicare la matematica ho imparato a usare stampanti 3D, a costruire modelli virtuali in tre dimensioni, a padroneggiare linguaggi di programmazione e altri software interattivi, a scoprire nuovi e vari strumenti per rendere intrigante quello che facciamo. Questo mantiene davvero vivo il mio interesse per questi lavori, ed è molto interessante anche discutere con i ragazzi che visitano la mostra di quello che avviene “dietro le quinte”: anche “fare” è un modo per “imparare”.

Riccardo: Da matematico, mi piace trovare dei modi per comunicare quello che faccio in maniera informale. Questo è molto difficile ma anche molto intrigante: parto da un problema, su cui magari ho fatto ricerca in prima persona, e mi immagino di spiegarlo a qualcuno. Cerco di trovare modi divertenti con cui spiegarlo, magari coinvolgendo il pubblico o immaginando le loro domande e le loro curiosità; a questo punto mi accorgo di essere venuto a compromessi e di avere introdotto degli errori di semplificazione nella mia spiegazione. Un esempio? Spesso i frattali vengono descritti come “oggetti che si ripetono nella loro forma allo stesso modo su scale diverse”. Sebbene nell’esempio del cavolo romano o del triangolo di Sierpinski questo sia vero, la descrizione non è corretta! Ci sono frattali che non hanno questa proprietà (l’insieme di Mandelbrot per esempio) e oggetti che hanno questa proprietà che non sono frattali (per esempio una linea retta). Trovare il giusto livello di semplificazione per raccontare la complessità della matematica, cosa che coinvolge lunghissime discussioni con gli altri componenti di Curvilinea, è una delle cose che mi piacciono di più di questa avventura.

Filippo: Vedere che anche dopo un’ora di visita guidata su argomenti completamente nuovi per la maggior parte delle persone, ci sono sempre dei curiosi che non si accontentano di quanto diciamo loro e ci spingono a spiegare più a fondo un concetto o sue sfaccettature. Questo è anche un po’ il vantaggio di scegliere argomenti che non si studiano a scuola e che, per i non addetti ai lavori, sono molto avanzati, ma non per questo meno affascinanti.

Qual è la mostra o l'oggetto che avete creato e che vi ha dato più soddisfazione?

Filippo: Un software della mostra “Matematica Terra Terra”, fatta nell’anno 2015. Questa mostra racconta alcuni rapporti che intercorrono tra matematica e cartografia, descrivendo diverse proiezioni cartografiche. Per far interagire in prima persona il pubblico con queste mappe e far capire il concetto di geodetiche (particolari curve su una superficie che sono legate ai percorsi più brevi per collegare una coppia di punti), abbiamo realizzato un software interattivo in cui il pubblico si sfida in una “gara tra aerei”, in cui si guida un aereo che viene visualizzato su una mappa scelta. Il risultato è veramente stupefacente: riuscire a intuire parte dei concetti matematici nascosti dietro la definizione di geodetiche… giocando!

Alessandro: Sempre della mostra “Matematica Terra Terra”, un piccolo gioco che abbiamo chiamato “puzzle di Fuller”. Il nome viene dalla proiezione di Fuller, in cui si proietta la Terra su un poliedro e, per ottenere una mappa, si sviluppa quest’ultimo sul piano. Le tessere del puzzle sono le facce del poliedro con la texture della Terra e il gioco consiste nel comporre alcune mappe che si possono creare con queste tessere. La cosa incredibile è che, a partire dalle stesse tessere, si possono realizzare moltissime mappe diverse. Ad esempio, con le 6 tessere del puzzle di Fuller associato al cubo, se ne possono creare più di 200! Inoltre, il gioco è anche utile per andare a indagare proprietà geometriche dei solidi.

Riccardo: Nel 2013 abbiamo realizzato una mostra di geometria iperbolica “Rette… Rotonde?!”. Nella mostra parliamo della “pseudosfera di Beltrami”, una superficie studiata da un matematico italiano che permette di visualizzare molti fenomeni di geometria iperbolica. Abbiamo realizzato un modello di questa superficie in vetroresina e l’abbiamo ricoperto con una vernice speciale che ci ha permesso di usarlo… come lavagna! Mi è piaciuto perché abbiamo unito il lavoro manuale di “costruzione” con la ricerca del modo migliore per descrivere le proprietà di questa geometria al pubblico.

Quali sono i progetti di Curvilinea per il futuro?

Cristina: Abbiamo parlato tanto di mostre ma questa non è l’unica attività di cui ci occupiamo: siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per raccontare la matematica usando l’immaginazione, di nuove tecnologie che ci aiutino in questa impresa e di progetti da proporre alle scuole e al grande pubblico. In particolare stiamo cercando di interagire sempre di più con gli istituti scolastici, sia con nuove mostre che con altre attività fatte con gli studenti. Ad esempio, nel 2016 abbiamo collaborato con il liceo Lussana di Bergamo per la realizzazione di una conferenza. Anche XlaTangente ne ha parlato recentemente a partire da questa pagina. Tra poco lanceremo un concorso fotografico rivolto alle scuole sul tema “Matematica e Natura” basato su un video che abbiamo inserito sulla piattaforma Imaginary e che XlaTangente ha presentato in questa pagina tra i MathLapse.

Che consigli dareste a chi è interessato a una delle vostre attività?

Il miglior consiglio che possiamo dare a tutti quanti fossero interessati alle nostre attività è di contattarci spiegandoci le proprie esigenze. Una e-mail o una telefonata sono sufficienti per iniziare a confrontarsi: ci impegniamo sempre a venire incontro ai nostri interlocutori in quanto le nostre proposte sono tutte “personalizzabili”. Ovvero conferenze i cui argomenti vengono concordati con gli insegnanti, laboratori didattici adattabili in più sessioni e mostre modulari che allestiamo direttamente negli istituti scolastici, in modo da rendenderle fruibili a tutte le classi. Nel caso delle mostre, inoltre, coinvolgiamo direttamente gli studenti, formandoli sui contenuti in modo che possano sperimentare il ruolo di animatori scientifici per i propri compagni. L’allestimento delle mostre avviene in base alle esigenze degli istituti scolastici: per esempio alcune scuole le ospitano anche nel corso degli open-day, e possono coinvolgere gli studenti anche in progetti legati ai percorsi di alternanza scuola-lavoro. Un secondo consiglio è quello di iscriversi alla nostra newsletter, per essere aggiornati sulle iniziative aperte al pubblico alle quali partecipiamo (laboratori, conferenze o festival scientifici) e conoscerci meglio: basta inserire i propri dati in questa pagina del nostro sito http://www.curvilinea.org/contatti/